Accompagnamento persona malata
ACCOMPAGNAMENTO SPIRITUALE CON LA PERSONA MALATA.
Shemà : שְׁמַע
Ascolta Israele! E’ la preghiera più importante per gli ebrei rifacendosi a Dt 6:4
Se il primo comandamento ci dice di ascoltare Dio, esso si fa presente dinanzi a noi nella persona malata , io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi (Mt 25,37).
L’ascolto dunque è il principale accompagnamento spirituale della persona (e non solo quella malata!). Amare dunque Dio e il prossimo tuo come te stesso è ascoltare Dio in spirito e verità e ascoltare il nostro prossimo . Non è un caso che possediamo due orecchie e una sola bocca!
L’ascolto ovviamente non deve essere passivo ma attivo ed è qui la chiave dell’accompagnemto spirituale. Questo ascolto dovrebbe essere a 360 gradi. Ho accennato quando Dio si adora in spirito e verità (Gv 4,23). L’ascolto quindi presuppone qualcosa che va al di la della semplice fisicità
Il Dio della pace vi santifichi fino alla perfezione, e tutto quello che è vostro, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo. (1Ts 5,23)
L’uomo quindi è spirito, ha una anima e vive in un corpo,(secondo san Paolo) l’ascolto e quindi l’accompagnemto deve avvenire tenendo conto di questi 3 fattori per arrivare a conoscere l’intera persona ( teologia moderna).
A volte è “semplice” con la vista individuare le infermità della persona con la sola vista ma non basta! Quante volte viene da dire “guarda quello : è sono come un pesce” mentre può avere problemi enormi (si pensi ai malati oncologici nei primi stadi ).
Il secondo livello di ascolto (più profondo) è quello a livello dell’anima, sono i pensieri è quello psicologico . Frequentando da anni il reparto di psichiatria qui è particolarmente importante l’ascolto e spesso i pazienti non ti vorrebbero mai lasciare…In questo caso basta avere buone orecchie !
Il terzo livello di ascolto (ancora più profondo) è quello dello spirito : come raggiungere questo livello che poi è quello più importante dei due precedenti in quanto
Lo spirito dell’uomo lo sostiene nella malattia,
ma uno spirito afflitto chi lo solleverà?
Pv 18,14
Ho conosciuto persone malate oncologiche al 4 stadio che sono riuscite a vivere diversi anni fino a che il loro spirito era forte, quando questo si è afflitto sono perite nel giro di pochi giorni!
Per conoscere il cuore dell’uomo un mezzo è il dialogo infatti
la bocca parla dalla pienezza del cuore. (Mt 12,34)
Ma pure lo sguardo è importante:
È malvagio l’uomo dall’occhio invidioso;
volge altrove lo sguardo e disprezza la vita altrui. Sir 14,8
Prima ancora di entrare in una camera già capisco dallo sguardo del paziente “l’aria che tira” .
Occorre quindi nella conversazione capire chi hai davanti
L’uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male, perché la bocca parla dalla pienezza del cuore. (Lc 6,45)
Compito dell’accompagnatore spirituale quindi non è solo l’ascoltare la persona malata ma portare benedizione , dire quindi cose buone (bene-dizione).
L’affanno deprime il cuore dell’uomo,
una parola buona lo allieta.
Pv 12,25
Portare la gioia e la speranza è quindi indice di fede e carità .
Talvolta anche una preghiera silenziosa può portare frutto. Le nostre braccia sono le nostre “antenne spirituali” Non è un caso che si preghi con le mani alzate .
Così ti benedirò finché io viva,
nel tuo nome alzerò le mie mani. (Salmi 62,5)
Quindi con discernimento e prudenza la preghiera fatta con un contatto fisico, per esperienza fatta con i malati, porta molto più frutto che la stessa detta semplicemente con la bocca. Il punto centrale di tutti noi è il cuore . Io spesso ho pregato mettendo la mia mano sul loro cuore. Spessissimo il risultato è stato un pianto di gioia.
Capire chi abbiamo davanti è fondamentale , il linguaggio del volto ha la sua importanza come le sue parole. Il nostro Dio però è un Padre che spesso fa domande … Perché questo accompagnemto sia attivo occorre quindi arrivare a fare poche ma fondamentali domande.
Molto spesso (in particolare in pschiatria è evidente ma spesso avviene anche fuori da questo ambito) la malattia ha quasi sempre un origine spirituale.
E perciò prego che la vostra carità si arricchisca sempre più in conoscenza e in ogni genere di discernimento. (Fili 1,9)
a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di distinguere gli spiriti; a un altro le varietà delle lingue; a un altro infine l’interpretazione delle lingue. (1Co 12,10)
Si parla di discernimento e distinguere gli spiriti, un buon accompagnatore spirituale dovrebbe tenere conto di questo compatibilmente con i doni avuti da Dio.
Spirito di gelosia, spirito di vendetta, spirito di orgoglio, spiriti familiari… questi sono solo alcuni spiriti che troviamo in molte persone . Mariti o mogli gelose oltre misura del coniuge (quanti delitti avvengono ogni giorno per questo)? , quante persone si sentono escluse? Quante persone hanno subito torti e per orgoglio non vogliono perdonare? Quante persono ricorrono alla magia in tutte le sue forme? Il 100% dei malati in psichiatria dichiarano che i loro disturbi sono cominciati oltre l’infanzia; dalla prima adolescenza in poi , la maggior parte di loro hanno come origine la mancanza di perdono per torti subiti. Altri hanno cominciato ad avere disturbi dopo che hanno “giocato” con gli spiriti (vedi sedute spiritiche e altre forme di magia) .
Non praticherete alcuna sorta di divinazione o di magia. Le 19,26
Fece passare suo figlio per il fuoco, praticò la divinazione e la magìa, istituì i negromanti e gli indovini. Compì in tante maniere ciò che è male agli occhi del Signore, da provocare il suo sdegno.2Re 21,6
Questi sono aspetti spirituali fondamentali che purtroppo la psicanalisi non ne tiene conto in quanto essa lavora solo al primo livello ed è per questo che spesso i risultati sono modesti. Spesso si cura il sintomo (con i farmaci) ma non la causa .
Chi crede in Dio, come crede alla resurrezione e all’eucarestia, dovrebbe mettere in pratica tutta la Parola quindi tenere conto di queste dinamiche spirituali.
Purtroppo l’argomento è lunghisimo ed esula dalla domanda relativa a questa lezione.
Ricapitolando:
1) ascolto del paziente in spirito – anima – corpo
2) discernimento della persona
3) poche domande ma profonde
4) atteggiamento dell’accompagnatore mite semplice e umile ma gioioso. Parole buone.
5) spazio quando possibile per la preghiera
6) indicazioni spirituali in base all’ascolto CHE SIANO BASATE NON SU SENSAZIONI MA SULLA PAROLA. Visto che
Lampada per i miei passi è la tua parola,
luce sul mio cammino. Sal 118,105
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