Spiritualità

Mancanza di partecipazione davvero attiva.

Anni addietro organizzavo corsi per medici.Alcuni furono fatti in maniera classica: assemblea con il relatore. Interessanti ma i presenti dopo poco perdevano attenzione.Altri corsi furono realizzati in maniera completamente diversa: veniva proposto un caso clinico e tutti dovevano proporre la loro soluzione e discuterne. Il risultato fu eccellente: tutti erano motivati e nessuno era disattento. Nel primo caso il corso forse finiva prima ma il risultato mediocre nel secondo durava di più ma tutti erano soddisfatti.

Prendendo spunto da questo , è possibile applicare questo principio anche ai credenti.

Un grosso problema è rappresentato dalla mancanza di partecipazione veramente attiva al culto.

Questo purtroppo avviene in tutte le chiese che ho frequentato di qualsiasi denominazione: ortodosso-cattolica-cattolica romana-evangelica.

Eccetto il canto cosa rimane ai “laici” ? Non siamo forse tutti re, sacerdoti e profeti? Non sto qui ad indicare in ogni denominazione i “microruoli” affidati a noi e comunque sempre in piccolo numero.

Anche nelle chiese più “audaci” (rinnovamento ad esempio) sono comunque pochi i laici che prendono parola (lasciamo stare il discorso del “dialogo questo è il vero significato di omelia)  nella liturgia della Messa, una serie di frasi ripetute a memoria!). Ecco che allora la maggior parte della gente non vede l’ora che la liturgia sia finita, ed hanno ragione in effetti! La verità viene dai più piccoli: una mia amica ha portato la nipote a messa e dopo 10 minuti non vedeva l’ora che finisse. Questo è logico quando manca la partecipazione attiva. Già i profeti dell’antico testamento scrivevano che Dio era stufo di olocausti , incensi e affini. Cristo è venuto ma le cose sono tornate come prima della sua venuta. Questo sicuramente è uno dei motivi perché tornerà! Lui cerca persone che adorano Dio in spirito e verità.

I riti sono gesti ripetitivi e in quanto tali alla fine possono anche stufare. Ma adorare Dio in spirito e verità no ! Lo Spirito è libero forse noi possiamo rinchiuderlo ? Abbiamo un Padre molto creativo! Forse che lui lo si possa rinchiudere in un edificio o in un rito? E’ lui che decide! Il nostro compito è ascoltarlo in spirito e verità: attraverso lo Spirito Santo, per mezzo della Parola e da quel gesto di comunione di amore di Lui e di tutti gli uomini e donne ossia lo spezzare del pane depurato da tutti gli accessori. Essenza.Vero dialogo.Nei Vangeli , oltre alle guarigioni c’è molto dialogo. Gesù che fa domande ai discepoli, persone che fanno domande a lui.

E’ tutto un dialogo, questo manca completamente in tutte le chiese (almeno quello che ho frequentato) . Occorre questo dialogo di scambio .Il ministro presiede ma ci deve essere una assemblea che partecipa ATTIVAMENTE e anche verbalmente ovvio con ordine come direbbe S. Paolo ma dove è finita la profezia? Anche una confessione comunitaria come i primi cristiani ? Domande e risposte sulla Parola Siamo o no tutti il corpo di Cristo, ognuno partecipi col cuore all’incontro con Gesù.

Ogni momento della liturgia ha un suo valore. Ogni gesto un significato ma se questo è senza il cuore tutto diventa senza senso.

Allora è meglio un cieco che ha riacquistato la vista piuttosto di un altro che si crede di vedere bene perché ha molto studiato intellettualmente.
Ci sono ancora moltissimi scribi e farisei nelle chiese.

Il grosso problema dei sacerdoti: inutile studiare intellettualmente , occorre pregare invece lo Spirito perché è lui che ti guiderà a tutta la verità!

Non studi di psicologia, filosofia e affini ma custodire, meditare nel cuore la Parola di Dio come faceva una donna di nome Maria , giorno e notte! Pregando nello Spirito con alcuni che non erano mai stati sacerdoti semplici padri di famiglia che però avevano abbandonato tutto e ripeto tutto per Gesù.

Dio ci benedica.

Roberto

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